Coronavirus, gli operatori finanziari a Financialounge.com: “Effetto sui mercati solo temporaneo”
L’esplosione di centinaia di casi di coronavirus in Italia ha portato a fondo anche i mercati finanziari, con la Borsa di Milano che ha aperto la prima seduta dalla diffusione dell’allarme in forte ribasso. Financialounge.com ha chiesto agli esperti di AllianzGI, Zest Am, Columbia Threadneedle Investments, Euromobiliare, Bp Prime ed Equita di analizzare la reazione dei mercati e le possibili conseguenze.
ALLIANZGI: REAZIONE PREVEDIBILE, SI ATTENDE EVOLUZIONE
Per Massimiliano Maxia, senior fixed income product specialist di AllianzGI, “la reazione delle Borse era abbastanza prevedibile, c’è stata una correzione importante: oggi vediamo Borse in calo e rendimenti in discesa con l’eccezione di quelli del Btp. L’Italia è il Paese europeo più colpito dal coronavirus e quindi è immaginabile l’andamento dello spread. Oggi la reazione non poteva essere diversa, se nei prossimi giorni le notizie non cambieranno il contesto è destinato a rimanere questo”. A livello di scenario, sottolinea l’esperto, “molto dipenderà da come evolverà la situazione: finora i mercati non sono stati molto spaventati dal coronavirus, la Borsa cinese tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana aveva recuperato quello che aveva perso dopo l’esplosione dell’epidemia. Ora la forte diffusione del virus in Italia fa pensare che anche in altri Paesi i casi siano di più di quelli segnalati finora, e questo ha messo paura alle Borse”. Per Maxia “nei prossimi giorni presumibilmente la situazione sarà più calma, ma nel medio-lungo periodo dipenderà da quanto si diffonderà il virus e da quale sarà l’impatto sul Pil globale. Se i numeri restano questi l’impatto non sarà particolarmente importante, ci sarà sicuramente un rallentamento nel primo trimestre, ma quando si tornerà alla normalità il recupero sarà veloce. Bisognerà appunto vedere quando la situazione si stabilizzerà”.
ZEST AM: I MERCATI STIMANO L’IMPATTO ECONOMICO DEL VIRUS
“Il mercato sta facendo i conti sull’impatto economico del coronavirus”, aggiunge Alberto Conca, cio di Zest Am. “Prima del diffondersi dell’epidemia al di fuori della Cina e dei Paesi vicini, Giappone e Corea su tutti, le stime erano di un impatto dell’1% come minore crescita del Pil cinese. Ora lo scenario sta cambiando. Oggi è impossibile stimare l’evoluzione della situazione e i mercati, in situazioni di incertezza come questa, reagiscono aumentando la volatilità. Si conferma inoltre la corsa ai beni rifugio”. Secondo l’esperto “l’evoluzione della situazione dipenderà dalla velocità con cui aumenterà il numero dei contagi, e su questo da ora in poi avremo informazioni più attendibili rispetto a quando gli unici dati provenivano dalla Cina, e dal protrarsi del periodo in cui le attività economiche saranno sospese o rallentate”.
COLUMBIA TI: RISCHIO AZIENDE ITALIANE
“Il crollo della Borsa di Milano di questa mattina è dovuto principalmente alla paura”, concorda Andrea Carzana, gestore azionario Europa di Columbia Threadneedle Investments. “Fino alla settimana scorsa si pensava che il problema coronavirus fosse limitato principalmente alla Cina, ma che, anche in quella zona, la situazione si stesse normalizzando, tanto che lentamente, alcuni stabilimenti produttivi stavano riaprendo. Ora si sta diffondendo il timore che, anche in Italia, alcune imprese possano chiudere e che vengano limitati gli spostamenti di merci e persone per circoscrivere la diffusione dell’infezione. Questo avrebbe un impatto negativo sull’economia europea, soprattutto in un contesto, come quello attuale, di crescita bassa”. A livello industriale, nota Carzana, “le aziende avevano aumentato le scorte di magazzino in vista del capodanno cinese, quindi nel breve non ci saranno problemi di scorte, ma se la produzione non verrà riavviata a breve rischieremmo di avere un problema a livello di supply-chain. Dal lato dei consumi la Cina sta indubbiamente soffrendo e questo ha ricadute anche sull’Europa e sull’Italia. Ci si augura che questo blocco a livello italiano non perduri”.
EUROMOBILIARE: SUGGERIAMO CAUTELA
“La reazione negativa delle Borse riflette un’accresciuta incertezza sull’impatto economico del COVID-19, finora scontato dall’azionario come una crisi temporanea e circoscritta, con una caduta produttiva concentrata nel primo trimestre e nell’area asiatica, seguita da un analogo rimbalzo nel secondo trimestre”, osserva Ilaria Fornari, strategist di Euromobiliare Advisory Sim. Questo scenario si basava su alcune ipotesi: il contenimento dell’epidemia cinese in tempi rapidi; la limitata diffusione del virus al resto del mondo; il ritorno a unapiena capacità produttiva in Cina entro marzo e il sostegno dalle politiche economiche. “Gli sviluppi recenti hanno tuttavia messo parzialmente in dubbio le prime tre ipotesi: permane incertezza sui tempi di riapertura degli impianti in Cina e l’epidemia si sta propagando in Giappone, Corea, Italia e potenzialmente Europa a ritmi difficilmente stimabili”, sottolinea Fornari. “In questo contesto suggeriamo un atteggiamento di cautela: da parte nostra nei giorni scorsi avevamo già ridotto l’esposizione azionaria alle aree e settori più esposti, privilegiato comparti difensivi e aumentato la protezione dei portafogli tramite duration obbligazionaria. Nei prossimi giorni valuteremo l’evolversi dei fattori sopra descritti e l’andamento della volatilità per ridefinire l’adeguata rischiosità dei portafogli”.
EQUITA: IMPATTO NEGATIVO MA TEMPORANEO
“Ci aspettiamo un impatto negativo ma temporaneo”, spiegano dal team Italian Equity Market di Equita. “Il Nord Italia ha visto una rapida escalation dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus, con oltre 150 casi, in un quadro in continua evoluzione. La Lombardia e il Veneto rappresentano il 30% circa del Pil italiano. Ci aspettiamo quindi un impatto negativo ma temporaneo sul prodotto interno lordo italiano. I rischi principali sono relativi alle società che hanno attività direttamente collegate ai flussi turistici e alla gestione di eventi (lusso, Fiera Milano, IEG), alle società con elevata esposizione ai consumi/attività commerciali in Italia (Nexi, Marr, Geox, OVS, IVS, Amplifon) e alle società che hanno elevata concentrazione di attività produttive in Nord Italia, in caso di deterioramento della situazione che porti a blocchi produttivi (IMA, Interpump, Zignago). I titoli finanziari saranno impattati indirettamente dal calo del Pil italiano”.
BP PRIME: CRISI CON EFFETTI A V
Per Emanuele Canegrati, senior analyst del broker londinese Bp Prime, “sarà una crisi con gli effetti a V, ovvero ci sarà una brusca discesa e poi una risalita: non credo che questa sarà lenta, però tutto dipende dalla durata dell’emergenza. Prima ne usciremo, anche da questo clima d’incertezza, e prima tutto potrebbe tornare normale. Ma nel frattempo ci saranno feriti sul campo a partire da tutti i titoli legati al lusso e al risparmio gestito, mentre vediamo bene i farmaceutici, che sono anticiclici, e poi quelli legati al bio-tech. Resta l’incognita invece per i bancari perché molto dipenderà dalle misure del governo sull’economia, come la sospensione delle tasse o le altre misure che potrebbero in un verso o nell’altro influire anche su questi titoli”.